lunedì 29 settembre 2008

Trebisacce


saranno datteri?

Trebisacce: scavi di Broglio


Il corso di archeologia, organizzato dal Liceo scientifico "G. Galilei", è iniziato il 26 settembre

Trebisacce: scavi di Broglio

gli alunni del corso "Conoscere l'archeologia per insegnare l'archeologia" con il prof.Vanzetti

Trebisacce: scavi di Broglio

domenica 14 settembre 2008

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"

DA “CALABRIA ORA” DEL 15 GIUGNO 2007
Gli alunni-scrittori della II D
“Ritorno a Trapezakion”, il libro redatto a venticinque mani
Ritorno a Trapezakion è il titolo del racconto ideato e scritto dagli alunni della II D e dal professor Dante Brunetti della scuola media statale “C. Alvaro” con dirigente scolastico Mario Manera. È un racconto scritto a venticinque mani perché tanti sono gli alunni coinvolti e tutti protagonisti. Ognuno contribuisce con la propria abilità, con le proprie conoscenze e competenze. È un lavoro di squadra che senza parole inutili ha raggiunto l’obiettivo della produzione tangibile di una mini pubblicazione. La storia è di facile lettura, scorrevole e comprensibile oltre che avvincente. È di fantasia. È necessario salvare gli abitanti di Trapezakion D, un paese molto lontano, più lontano della stessa fantasia dei giovanissimi scrittori. Occorre agire in fretta e occorrono valide soluzioni, ben presto sparirà questo paese e con esso l’intero popolo che vi abita. Tutte le idee di “fantatecnologia”, tutti improvvisati scienziati al lavoro per scongiurare l’inaccettabile. Tutte le discipline scolastiche in campo e tutti i saperi in azione. Trovano la soluzione e rientrano in un paese, Trebisacce, che porta lo stesso nome di quello di partenza. I due coraggiosi astronauti raggiungono con il loro fantasioso mezzo di trasporto il piazzale antistante la capanna di Broglio, dove vengono benevolmente accolti dai “compaesani” e per rimanervi a vivere, pur pensando alla loro trascorsa giovinezza in Trapezakion D. Non tanto il racconto in sé che comunque coinvolge ed offre delle emozioni particolari: l’attesa di quello che succederà e la pelle d’oca per le emozioni che suscita, ma ciò che ritengo ancora importante è la capacità dei docenti che hanno coordinato i lavori a coinvolgere i giovanissimi nel sapiente lavoro di scrittura, in un momento in cui il dolce far nulla forse trionfa come merito personale e da emulare in una buona percentuale di studenti. E poi bisogna riconoscere la trasmissione di valori sani ed educativi che si incontrano e che spaziano dal principio dell’accoglienza a quello della solidarietà, dal rispetto per il prossimo all’integrazione dei simili appartenenti ad altre comunità, alla lotta all’indifferenza, al valore della famiglia e qui smetto l’elenco perché anche il racconto chiude riportando gli ospiti a ripensare alla propria giovinezza, al proprio ambiente, al proprio paese. Un ritorno alle origini, perché per quanto bello e accogliente e simile possa essere un posto, la propria casa, per quanto piccola, rappresenta sempre un valore irrinunciabile ed unico. (Franco Lofrano)

giovedì 11 settembre 2008

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"


18° immagine

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"


17° immagine

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"

Ritorno a Trapezakion (17° parte)
Steino ed Aira sembravano felici nella loro bella casa fatta costruire, sul monte Mostarico, da Bernadette, che intanto era diventata ingegnere.
Tutte le sere scrutavano il cielo per cercare di trovare un collegamento con i loro genitori e la loro gente dispersa nell’universo.
Pensavano con nostalgia alla loro giovinezza trascorsa a Trapezakion D, alle giornate passate con i loro cavalli a cui avevano dedicato tanti dipoenti (poesie dipinte).
Ne ricordavano una in particolare che faceva così:
Vai cavallo
Verso il cielo
Nella profondità
dell’universo.
Trova i nostri cari
I nostri nonni
Il nostro compagno Karol.
Riportaci
La nostra fanciullezza.

mercoledì 10 settembre 2008

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"


16° immagine

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"

Ritorno a Trapezakion (16° parte)

Il giorno della premiazione c’erano proprio tutti nel salone delle feste di Stoccolma: Steino ed Aira con i loro tre fratelli David Alessandro e Carmen, il padre prof. Brunetti e la madre dott.ssa Llavona e i loro vecchi compagni Antonella, Carlotta, Agata, Annarosa, Rocco Campanella, Francesco Cervellera, Giovanni, Martina. Bernadette, Francesco Ferraro, Francesco Garofalo, Raffaella, Francesco Genise, Livio, Valeria, Annalisa, Gianluca, Pasquale, Giusy, Moreno, Federico, Sedat, Rosmary, Rocco Summo e Giuseppe.

martedì 9 settembre 2008

Trebisacce:"Ritorno a Trapezakion"


15° immagine

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"

Ritorno a Trapezakion (15° parte)

I pannelli solari ebbero molto successo tanto che furono richiesti da tutte le città della Calabria, che divenne la regione più ecologica d’Italia e del mondo.
Il sindaco Mariano Bianchi insignì di medaglia d’oro, appositamente coniata, tutti i ragazzi della IID, compresi Steino ed Aira che non vollero rivelare i loro meriti.
La quantità di anidride carbonica, presente nell’atmosfera, cominciò a diminuire e gli scienziati lo rilevarono.
L’esistenza dell’SCO2 e delle sue possibilità vennero risapute ben presto e Steino ed Aira, che, nel frattempo, erano diventati professori di fisica all’università Arcavacata di Cosenza vennero proposti per il premio Nobel.

lunedì 8 settembre 2008

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"


14° immagine

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"

Ritorno a Trapezakion (14° parte)
Le astronavi che erano pronte, non riuscirono a trasportare tutti gli abitanti di Trapezakion D ed Aira e Steno riuscirono, a stento, a partire con la loro navicella che però era programmata per raggiungere la Terra e Trebisacce.
Le settimane e i mesi che seguirono furono intensi di avvenimenti.
L’SCO2, che Steino aveva portato con sé, risultò molto utile quando i due giovani rilevarono che sulla Terra l’anidride carbonica stava aumentando pericolosamente.
Il papà di Martina riuscì ad avere la concessione di aprire una miniera ricca di rame (Cu) nella montagna di Plataci antistante Trebisacce .
La piccola macchina di Steino riusciva a fissare la molecola di carbonio scisso dall’ossigeno con il rame, che era in grande quantità nelle viscere della montagna.
Il signor De Bartolo impiantò ben presto una fabbrica di pannelli solari di rame, con cui il nuovo sindaco di Trebisacce riuscì a far coprire tutte le case per produrre energia solare pulita.

domenica 7 settembre 2008

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"



13° immagine

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"

Ritorno a Trapezakion (13° parte)

L’imbarazzo iniziale di tutti venne superato da Rosmary e Moreno che, improvvisamente, cominciarono ad applaudire freneticamente imitati ben presto da tutti.
Francesco Ferraro e Rocco Summo, i più coraggiosi, offrirono dei fiori a Steino ed Aira, che riuscivano a capire quello che si diceva e parlavano un perfetto italiano.
La navicella venne nascosta dentro le viscere della montagna .
Steino ed Aira, dopo essersi rifocillati, andarono a casa del prof. Brunetti e i ragazzi ritornarono finalmente alle loro case.
Il prof. Brunetti riuscì a fare dei documenti per poter iscrivere Steino ed Aira a scuola come suoi figli adottivi e, nelle ore di lezione, i due ragazzi raccontarono dell’improvvisa fuga da Trapezakion D, che dovettero abbandonare precipitosamente, perché una pioggia imprevista di meteoriti aveva colpito il loro pianeta.

venerdì 5 settembre 2008

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"


12° immagine

Trebisacce:"Ritorno a Trapezakion"

Ritorno a Trapezakion (12° parte)
Decisero anche che niente doveva essere rivelato a chicchessia.
La notte del 28 marzo gli alunni della IID inventarono delle scuse pazzesche per poter uscire e recarsi a piedi a Broglio, scavalcare la recinzione e aspettare nella capanna l’arrivo della navicella.
Il prof. Brunetti cercava di rassicurare tutti, ma si vedeva che era emozionato anche lui.
Antonella Annarosa e Carlotta avevano portato dei panini imbottiti, Rocco Campanella Giovanni e Federico dei biscotti al cioccolato, Giuseppe Gianluca e Valeria della frutta, Francesco Garofalo Francesco Genise, Carlotta e Sedat da bere.
Tutti erano attorno ai telefonini di Livio e Francesco Cervellera che dovevano fare da mezzi di comunicazione con Steino ed Aira.
A mezzanotte un punto sempre più luminoso e grande calò dal cielo e con strani sibili si posò sul piazzale antistante la capanna di Broglio.
In una magica atmosfera da un’apertura della piccola astronave scesero Steino ed Aira accolti con trepidazione e un pizzico di timore dal prof. Brunetti e dai suoi alunni.

Villapiana, contrada Catusi


cardo

Villapiana, contrada Catusi


ragno:lato A

Villapiana, contrada Catusi


ragno: lato B

giovedì 4 settembre 2008

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"


11° immagine

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"

Ritorno a Trapezakion (11° parte)

Gli alunni della IID e il loro professore furono coinvolti in una situazione impensabile: trovarono che l’intrusione da parte di Steino ed Aira nel loro sistema operativo doveva essere fatto da computers avanzati e capaci di immagazzinare una mole di dati di parecchi terabytes.
Conclusero che i loro computer non erano capaci di stabilire comunicazioni interstellari e pensarono che quello che avevano visto era o opera di hakers buontemponi o opera di una intelligenza capace di modificare anche i loro computer.
Il giorno dopo ebbero di nuovo un altro collegamento ancora più lungo: appresero che Aira e Steino sarebbero arrivati a Trebisacce entro 3 giorni terrestri.
Gli alunni della IID e il loro professore decisero che la navicella poteva atterrare a Broglio e poi doveva essere nascosta e i due ragazzi potevano essere ospitati dal prof. Brunetti.

mercoledì 3 settembre 2008

Trebisacce:"Ritorno a Trapezakion"


10° immagine

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"

Ritorno a Trapezakion (10° parte)
Agata e Raffaella furono le prime a sentire chiaramente nelle loro cuffie una voce metallica che ripeteva: “Siamo Steino ed Aira e trasmettiamo dalla navicella “Desiderio” partita da Trapezakion D. Se qualcuno ci ascolta, risponda.”
Agata, senza pensarci troppo, rispose: “Io mi chiamo Agata e trasmetto da Trebisacce. Dove si trova Trapezakion D?”
”Noi siamo di una costellazione molto lontana dalla Terra e presto verremo da voi. Volete ospitarci a Trebisacce?”
Misteriosamente, come era cominciata, la trasmissione finì.
Il prof. Brunetti e gli altri alunni appresero della conversazione stabilita da Agata e Raffaella con Steino ed Aira.
La discussione che seguì non apportò molti chiarimenti, salvo che esisteva un mondo lontano dal nome antico di Trebisacce.

martedì 2 settembre 2008

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"


9° immagine

Trebisacce:"Ritorno a Trapezakion"

Ritorno a Trapezakion (9°parte)
Tutti assistettero a qualcosa di veramente strabiliante: la luce, pian piano, diventò più grande e due volti di due giovani apparvero sullo schermo.
Dai computer venivano solo degli strani rumori, perché, evidentemente, un campo magnetico disturbava la comunicazione.
Solo dalla postazione di Francesco Ferraro e di Pasquale si riuscì a sentire distintamente che l’indomani, alla stessa ora, avrebbero tentato di mettersi di nuovo in contatto.
Passata la meraviglia, seguirono grandi discussioni su chi potevano essere i due giovani comparsi sui deskop.
Il professore fece potenziare le antenne per la connessione in rete e tutti aspettarono con ansia o scetticismo il giorno dopo.
Erano le 10,10 quando, con immenso stupore i 25 alunni e il loro professore videro comparire un’altra volta i due volti sorridenti.

lunedì 1 settembre 2008

Trebisacce:'u pullicill 'i sant'antonio


C'è qualcuno che conosce il nome?

Trebisacce: "Ritorno a Trapezakion"


8° immagine
Ritorno a Trapezakion (8° parte)

Il prof. Brunetti quel giovedì 22 marzo stava con la sua classe II D nell’aula di informatica.
Durante la lezione di geografia stava spiegando, con l’aiuto di un software, l’universo e il sistema solare.
Sui deskop degli alunni scorreva una miriade di punti luminosi che raffiguravano le varie galassie, la Via Lattea con gli oltre 100 miliardi di astri.
Il professore stava parlando dell’energia che si sprigiona dalla materia a causa delle numerose reazioni nucleari, quando gli alunni cominciarono a vedere una luce pulsare ininterrottamente.
Bernadette, Giusy e Annalisa notarono che la luce stava diventando sempre più grande e lo dissero al professore.